.... e 101
Giuseppe Aquilino, il 19
marzo ha festeggiato il suo 101° compleanno. Per tale
occasione l'Associazione Culturale "I Fossatesi nel Mondo"
aveva inviato il seguente messaggio di auguri:
Gentile Signor Aquilino l’Associazione Culturale dei
“Fossatesi nel Mondo” le invia i più affettuosi auguri di
buon compleanno ed onomastico, con la speranza che ancora
possa avere una lunga vita e che sia da esempio alle giovani
generazioni.
Con l’occasione porgiamo i più cordiali saluti a tutta la sua
famiglia.
Monsieur Aquilino l’Association Culturelle des "Fossatesi dans le
Monde" vous envoie les voeux les plus affectueux de Bon
Anniversaire, avec l'espoir qui vous peuvez avoir encore une
longue vie et que elle soit d'exemple aux jeunes générations.
Avec l'occasion nous offrons les meilleurs regardes
a toute votre famille.
Il Presidente
Domenico Pellicanò
Gentilmente il Signor Giuseppe Aquilino, il nostro Socio
Onorario più anziano ci ha inviato l'articolo dove si
ricorda questo avvenimento e la sua vita. Nel ringraziarlo
ancora una volta gli auguriamo serenità per tanti anni
ancora.
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L'eroe
di guerra, Giuseppe Aquilino ha festeggiato i suoi 101 anni.
Tutti i dipendenti del Ristorante Albert Ber, non
avevano occhi che per lui: Giuseppe Aquilino, lì
ha festeggiato il suo centounesimo compleanno.
Attorno ad una buona tavola, si sono seduti e
suoi parenti così come Madame Merli, il
sostituto del Sindaco M. Gente e M. Dalmasso,
Direttore aggiunto del CCAS, venuto a portare i
loro auguri con doni floreali e cioccolate. Un
omaggio all'importanza dell'uomo, egli, eroe
della Resistenza, giunto ad Antibes 85 anni
addietro. Nato a Fossato Ionico in Italia il
19/03/1908, è scappato dal fascismo dall'età di
15 anni per giungere nella Regione di Antibes,
che non abbandonerà mai più. Nel 1932 sposa
Rosaria e dalla loro unione nasce Liliana. A
quei tempi egli trascorre la sua vita
esercitando il mestiere di autista e la passione
per le auto e il ciclismo. Ma scoppia la II^
Guerra Mondiale, e viene arrestato dall'OVRA, la
polizia di Mussolini nel 1943. Viene torturato
e condannato a morte. Non ha mai rivelato
niente: <preferisco morire davanti al nemico che
essere responsabile della morte dei miei amici>,
dichiara con fierezza. La caduta del Duce salva
finalmente la sua vita, ma viene condannato alla
deportazione prima a Mathausen e poi ad Ebense
in Austria, dove sarà liberato l'otto maggio del
1945. Detentore di tante decorazioni, quali la
Legion d'Onore e la Medaglia al valore Militare,
per il suo coraggio e la sua devozione alla
Francia. Giuseppe Aquilino trascorre oggi la sua
vita nella sua residenza sulle alture della
Città e i giardini della Pineta. Una dolce
esistenza che non cancellerà mai dalla sua
memoria:<questo oscuro episodio della Storia>.
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