"FUSSATOTI RITORNATE VIRTUALMENTE ALLE VOSTRE ORIGINI"

 

 

 

PICCOLA STORIA DI UN BUONO POSTALE

Ciccio Cannizzaro

 

 

Franco Cannizzaro, l'altra sera mentre si chiacchierava del più e del meno in Piazza Municipio, mi ha raccontato questa piccola storia riguardo suo Nonno Cumpari Ciccio Cannizzaru.

Quando Franco era ragazzino, questo episodio gli è rimasto impresso nella memoria, suo nonno per parecchi giorni ha cercato nei vari cassetti del comò il buono sottostante, senza riuscire a trovarlo.

 

Erano trascorsi i 30 anni da quando lo aveva acquistato presso l'Ufficio Posatale di Fossato con i risparmi che aveva accumulato e doveva ad ogni costo cambiarlo, pena la prescrizione e quindi la perdita del deposito. Ma, come dicevano appunto i nostri nonni, quando ci si mette davanti la sfortuna!!! ... non riuscì a trovare questo benedetto buono, perdendo purtroppo i soldi versati.

Considerata l'epoca in cui è stato emesso, piena guerra ed il valore del danaro di quei tempi la somma impegnata, lire mille, rappresentavano per quei tempi un cospicuo gruzzolo, anche se poi alla naturale scadenza, negli anni '70 avrebbe ricavato ben poco con l'inflazione che c'è stata nell'immediato dopoguerra. Ritornando alla somma versata, lire mille, come Cumpari Ciccio avrebbe potuto raggranellare una somma del genere, era contadino, pensionato di guerra, magari un discreta pensione perché era stato decorato con la Croce al Merito per aver fatto la grande Guerra nelle fila della famosa e "famigerata Brigata Catanzaro"?

 Era contadino, ed allora tutti i contadini del nostro paese possedevano anche tanti animali come sicuramente: l'asino, la capra, due pecore, le galline, i conigli e ... magari anche la mucca. Con Franco ci siamo dati la seguente risposta: le mille lire depositate sotto forma di risparmio per i tempi futuri nel suddetto buono, probabilmente è stato il frutto della vendita di uno o due vitelli? Ma la memoria ha giocato un brutto scherzo, lo sappiamo tutti che i nostri genitori e nonni nascondevano i loro soldi con estrema prudenza e cura, perché sudati, "lavorati", e messi da parte per i figli e per i nipoti.

Dopo diversi anni, mentre Franco cercava dei documenti in un cassetto si è visto tra le mani il "BUONO", ma ormai caduto in prescrizione e privo di ogni valore economico, resta solo quello affettivo, per il quale continua a custodire con gelosia il documento.

Ringrazio Franco per questa piccola pagina e gli restituisco il ricordo e l'affetto di suo nonno Cumpari Ciccio Cannizzaro.