"FUSSATOTI" RITORNATE VIRTUALMENTE ALLE VOSTRE ORIGINI"

 

CONTRO LA CENTRALE A CARBONE DI SALINE JONICHE

LA RAINBOW WARRIOR 3 A REGGIO CALABRIA

 

La Rainbow Warrior 3 di Greenpeace ha attraccato martedì giorno 8 luglio nel porto di Reggio Calabria durante la sua navigazione nel Mare Mediterraneo proveniente da Palermo e diretta in Adriatico. Varata tre anni fa ha già percorso oltre 40.000 miglia nautiche nei suoi viaggi di sorveglianza in tutti i mari del globo terrestre. Con Lega Ambiente era stata programmata una conferenza stampa sui combustibili fossili a cui  stato invitato il Coordinamento NO CARBONE delle Associazione dell'Area Grecanica.

Dopo il benvenuto da parte del comandante e le presentazioni di rito, ha avuto inizio la conferenza stampa presenti le testate le televisioni locali. Francesca, a nome del Coordinamento ha spiegato agli amici di Greenpeace la nostra attività e le nostre lotte iniziate nel 2007 in opposizione alla volontà di costruire la famigerata Centrale nel territorio di Saline Joniche. Le difficoltà ambientali avute e il loro superamento con il coinvolgimento di cittadini di ogni estrazione sociale sempre più numerosi e convinti dei danni alla salute pubblica e all'ambiente che la suddetta potrebbe provocare se malauguratamente essa dovesse essere costruita.

Come è ben noto ormai da qualche mese tutti sanno che tre rappresentanti del Coordinamento sono stati denunciati dalla SEI e citati in giudizio per aver recato danno alla propria immagine con la pubblicazione di vignette satiriche sull'operato della stessa. Per questo "gravissimo" danno, a loro parere, sono stati chiesti ben 4 milioni di euro ciascuno. Come se le vignette satiriche riguardanti personaggi politici, religiosi e della società civile pubblicate su tutti i giornali italiani avesso recato un danno materiali pari, se non superiore al debito pubblico dello Stato. Cose da ...... non credere. In risposta e provocazione civile a qualto accaduto Greepeace ha fatto affliggere in giro per la città la vignetta che segue. Ci sarà altra denuncia contro di loro da questa "onesta", "pulita", e "onorabile" Società SEI che ha a cuore lo sviluppo economico del territorio del Comune di Montebello Ionico.

da: www.dazebao.it

REGGIO CALABRIA - La nuova Rainbow Warrior, l`imbacazione simbolo di Greenpeace, è arrivata oggi a Reggio Calabria per il tour «Non è un Paese per fossili», prima di riprendere il viaggio verso la Grecia, la Croazia e, infine, tornare in Italia e percorrere il mar Adriatico.

Sono stati accolti a bordo i rappresentanti del Coordinamento dell`Area Grecanica No al Carbone, che da anni lottano contro il progetto di una nuova centrale a carbone a Saline Joniche. Un impianto alimentato con quella fonte sarebbe una infrastruttura inutile, di cui il sistema energetico del Paese non ha bisogno: già oggi la potenza installata è in grado di garantire una generazione più che doppia rispetto ai picchi di consumo elettrico in Italia. Peraltro, a differenza di altri progetti, la centrale che la SEI vorrebbe realizzare a Saline è un impianto da costruire ex novo (non la riconversione di un impianto già esistente), sulle macerie di un polo chimico mai entrato in produzione.

Uno studio realizzato due anni fa dall`istituto di ricerca SOMO per conto di Greenpeace, analizzava gli impatti sanitari ed economici dell`inquinamento delle centrali a carbone in Italia. Applicando quella stessa metodologia ai dati tecnici del progetto di Saline, emerge che la realizzazione di quell`impianto causerebbe 44 casi di morte prematura l`anno e danni economici (sanitari, ambientali, climatici) pari a 357 milioni l`anno.   La società di progetto che intende realizzare l`impianto, la SEI, di cui sono principali azionisti il gruppo svizzero Repower (che sta abbandonando il progetto) e la multiutility italiana Hera, ha denunciato nei mesi scorsi tre attivisti dei No al Carbone, per aver diffuso delle vignette satiriche ritenute lesive dell`immagine della società. La richiesta danni è pari a 4 milioni di euro. Greenpeace, alla vigilia dell`arrivo della Rainbow Warrior a Reggio Calabria, ha realizzato una campagna di grandi affissioni (6 metri per 3), riproducendo una delle vignette incriminate e sfidando apertamente la SEI a procedere per vie legali.

«Il progetto della SEI è uno scempio al territorio e l`ennesima minaccia fossile all`ambiente, al clima e all`economia. Che lo si voglia portare avanti, per giunta, reprimendo il dissenso a suon di minacce è una vera vergogna. La SEI esprime una visione miope del futuro energetico della Calabria, regressiva tanto quanto il suo tentativo di reprimere la libertà di espressione. Faremo di tutto affinché quella centrale non veda mai la luce » dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace.

Alla conferenza stampa, tra i relatori, sono intervenuti anche Nuccio Barillà, della segreteria nazionale di Legambiente; Francesca Panuccio del Coordinamento dell`Area Grecanica No al Carbone ed Ezio Pizzi, presidente del Consorzio di Tutela del Bergamotto. La nuova Rainbow Warrior è per la prima volta in Italia e proseguirà nelle prossime settimane il tour «Non è un Paese per fossili», per continuare a incontrare le comunità locali colpite dalle fonti energetiche `sporche` come carbone e petrolio, per promuovere le energie rinnovabili e l`efficienza.

Nel frattempo agli albi pretori dei comuni di Reggio Calabria, Motta San Giovanni, Montebello e Melito gli elenchi delle ditte espropriande, dei fogli e delle particelle oggetto di esproprio, qualcosa come 49 pagine piene zeppe di nomi, cognomi e numeri di particella. Chiunque lo voglia può presentare al Ministero dello Economico - Direzione generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l'efficienza energetica, il nucleare - Ex Divisione II - Via Molise n° 2 - 00187 Roma. A breve sarà disponibile un facsimile di lettera scaricabile da questo sito da inviare con le proprie deduzioni entro e non oltre la data del 5 agosto 2014.

Di seguito le immagini della vista a bordo della nave.

 

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