LA STORIA DELL’EDICOLA A FOSSATO
Nell’immediato dopoguerra, quando quasi tutti i soldati fossatesi erano rientrati dalla malagurata esperienza della guerra e dalla prigionia, si manifestò nei paesani la necessità dell’informazione scritta. Fino ad allora solo poche persone ricevevano il quotidiano, la Gazzetta del Sud o la Tribuna del Mezzogiorno, tra i quali: il Dottor Paolo Tripodi, Don Peppino Belviso, Don Toto Sgro e forse qualche altro. Il giornale quasi sempre era quello del giorno precedente perché con i mezzi di comunicazione dell’epoca non era possibile avere la stampa nello stesso giorno di pubblicazione. Una volta letto gli stessi lo mettevano a disposizione di quelle poche persone che allora erano attratte dalle notizie e che avevano desiderio e capacità di sapere. Proprio allora, ad un giovane di belle speranze: Francesco Paolo Nicolò, venne l’idea di un edicola per la vendita dei giornali in Fossato. Con “faccia tosta” si presentò all’allora sindaco del Comune di Montebello presentando domanda per la licenza necessaria. Il sindaco Pugliatti, ritenuta questa idea originale non ebbe il benchè minimo dubbio a rilasciare l’autorizzazione richiesta. Lo scopo era di portare al paese attraverso la stampa quotidiana locale e quella nazionale, le notizie su quanto accedeva nel resto del mondo. Il paese era isolato e non sempre l’attualità era “attuale”. Nel frattempo, venne istituito il servizio di trasporto pubblico a cura della Ditta Cavaliere Domenico Tripodi, tre corse di andata e ritorno giornaliere tra Fossato e Reggio, la gente incominciava a muoversi per lavoro e per studio. Purtroppo questa idea il Nicolò non riuscì a realizzarla, obbligato dalle circostanze, emigrò in Francia in cerca di una sistemazione, non dimenticando comunque di cedere la licenza al Sig. Crea Francesco (Ciccaredhu). In piazza Municipio, a ridosso della fiumara del Torrente Jovani, venne edificato un piccolo chiosco a fianco della macelleria di Compare Carmelo Abate. Due mini stanze, in una i giornali e nell’altra frutta e verdura. In quegli anni ogni mattina con l’autobus delle 8 arrivavano i giornali, quotidiani di attualità, politica e cronaca quali: la Gazzetta del Sud, il Corriere della Sera, la Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport. Cominciarono ad arrivare anche i settimanali quali: la Domenica del Corriere, Gente, Oggi, ed anche i fotoromanzi tra i quali Grand Hotel, Bolero Film ecc. ecc. Le persone di una certa età interessate alla politica e cronaca, i giovani allo sport e le donne, le ragazze in particolari alle storie romantiche dei fotoromanzi. Cominciò a circolare anche Topolino, le strisce a fumetti di Blak Macigno, Capitan Mik, Nembo Kid, Zagor ed altri. La “cultura” si propagò a macchia d’olio nel nostro paese, fino ad allora isolato dal resto del mondo. Arrivò in quegli anni la Televisione, proliferò la Radio, e di conseguenza anche la diffusione di Sorrisi e Canzoni e del Radiocorriere. Il commento a tutte le notizie che la stampa diffuse, generò dibattiti, talvolta accesi, di politica e sport. Si diffuse anche l’abitudine della raccolta dei fascicoli settimanali di enciclopedie di letteratura, storia, scienze ecc. Qui e là nelle famiglie furono comprate librerie, scaffali per la raccolta delle dispense e delle pubblicazioni in genere. I quotidiani, una volta letti e passati agli amici ed ai vicini, divennero ottima carta da imballo, si avvolgeva qualsiasi cosa, insomma in qualche modo si effettuava un “riciclaggio” piuttosto originale della carta. Indubbiamente questi eventi contribuirono in modo sostanziale alla crescita culturale di Fossato. Perciò si ritiene doveroso ricordare e ringraziare quel giovane, oggi di una certa età emigrato in Francia che torna ogni anno a passare le sue vacanze con i figli ed i nipoti, ebbe lui l’idea geniale di un’edicola in paese. Forse non tutti, anzi quasi nessuno conosceva questa storia, mi è stata raccontata solo poco tempo fa dal protagonista: Francesco Paolo Nicolò detto “Sbarretta”.
Francesco Paolo Nicolò |