Il progetto Jucamu, nasce da un’idea dell’Associazione
“Demetra”, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere lo
sviluppo del territorio attraverso modalità creative e percorsi di
formazione culturale “atipici”.
Il cuore del progetto è il gioco, tutto ruota attorno ad esso ed
alla sua valorizzazione nel rispetto della tradizione.
Gli scopi che si intendono raggiungere sono i seguenti:
·
la promozione della conoscenza del patrimonio ludico, artistico,
storico, naturalistico nel pieno rispetto dell’ambiente e della
conoscenza dei luoghi;
·
la creazione di momenti aggregativi nei quali i partecipanti
condividono esperienze ludiche, sperimentano l’inventiva
socializzando tra loro;
·
la comprensione del confronto inteso come valore per la crescita e
la cooperazione tra le diverse realtà associative ed istituzionali
che agiscono in sinergia;
·
la curiosità verso la tematica del gioco attraverso il piacere
dell’apprendere, dell’imparare e del fare.
·
la creazione di nuovi interscambi tra i vari ambiti sociali ed
etnici;
·
lo sviluppo di nuovi modelli di conoscenza che favoriscono la
rivalutazione e la comprensione del contesto geografico, culturale e
storico di riferimento.
Nel concreto, la fase operativa prevede una serie di attività
formative dove un team di esperti illustrerà ai ragazzi metodologie
e tecniche di costruzione e le regole del gioco tradizionale,
cercando di coinvolgere attivamente all’interno delle manifestazioni
previste anche gli spettatori.
Le manifestazioni previste saranno in totale cinque, che andranno a
svolgersi all’interno del comune di Montebello Ionico, nelle
frazioni di: Montebello, Saline, Fossato, Masella e Sant’Elia.
La parte di territorio immediatamente a est e a sud-est di Reggio
Calabria, compresa fra i comuni di Cardeto ed Africo, si
contraddistingue dal resto della Calabria e della provincia reggina,
per aver conservato in maniera abbastanza fedele e più a lungo nel
tempo, alcuni dei tratti distintivi delle antiche radici
greco-bizantine quali lingua (Area Grecofona), tradizioni,
artigianato, suoni, gastronomia, ecc.. L’origine di questa cultura,
arrivata fino ai giorni nostri, fonda le sue radici nel mondo magno
greco e successivamente in quello bizantino. In virtù di questa
prerogativa tale area verrà identificata, a partire dal XX secolo,
con il nome di “area grecanica calabrese”. La lingua, segno più
immediato e rappresentativo della cultura greco-calabra, fra le
minoranze linguistiche sottoposte a tutela dallo Stato, non è
tuttavia l’unico elemento caratterizzante questa cultura. Le
espressioni di usi e costumi, delle pratiche religiose,
dell’artigianato e della musica popolare, sono oggi importantissimi
e preziosissimi strumenti fondanti l’identità del popolo
greco-calabro. La simbologia utilizzata nell’artigianato ad esempio,
nonché gli antichi giochi praticati fino a non molto tempo fa dai
giovani grecanici narrano la storia di un popolo e di un territorio
che hanno vissuto un forte legame di continuità con la tradizione
che ebbe origine con l’affermarsi delle prime colonie greche
passando per quella bizantina molti secoli dopo. All’interno di
questo contesto si inquadra il comune di Montebello Jonico. Esso è
un comune dell’Area Grecanica di 6.463 abitanti. Il territorio
comunale, che fa parte della città metropolitana di Reggio Calabria,
da cui dista circa 30 km, ha un’estensione di circa 56 Km2 e si
sviluppa su una stretta fascia perpendicolare alla linea di costa
che, con andamento longitudinale mare –monti, si estende dalla zona
costiera di Saline Joniche fino al Monte Embrisi (1050 m s.l.m.),
sulle pendici sud del massiccio Aspromontano. La parte marina di
territorio , si stende immediatamente ad est di Capo delle Armi,
l’antico Capo Leucopetra dei Greci, fino ai limiti con Melito Porto
Salvo e Pentidattilo, mentre la parte soprana, si allunga su su fino
a Motta S. Giovanni (quota 1100 m slm), con Reggio e Cardeto a
nord-ovest e con le terre di S. Lorenzo e Bagaladi a nord-est. Fino
ad un tempo, ormai più che remoto, gli abitanti di Montebello J.
presidiavano l’ambito territoriale punteggiando le sue numerose
borgate di gruppi sparsi di case rurali e pagliai, costruzioni
rurali in pietra a secco, utili come riparo per le persone e le
bestie dalla canicola estiva e dai rigori invernali, e come deposito
temporaneo di foraggi e di prodotti agricoli, nei periodi della
mietitura e della vendemmia. Durante gli anni del boom economico
parecchi degli abitanti hanno abbandonato le loro case, alcuni
emigrando verso le città del Nord Italia e dell’Unione Europea altri
inurbandosi nelle vicine Reggio Calabria e Melito di Porto Salvo.
L’emorragia demografica si è protratta senza soluzione di continuità
negli anni a venire ed ha portato, specie nelle aree più interne, ad
un progressivo depauperamento del connettivo sociale con un
conseguente abbassamento del livello culturale ed un aumento della
condizione di disagio vissuta dalla parte più giovane della
popolazione. Le caratteristiche del territorio, che risulta essere
denso di peculiarità naturalistiche, punti d’interesse
paesaggistico, archeologico e storico-architettonico, dipendono
essenzialmente dalle vicende geologiche e geomorfologiche
responsabili della sua costituzione. Esso appare particolarmente
ricco di siti e paesaggi di interesse geologico e geomorfologico
significativi per la comprensione della storia geologica
dell’area. La particolarità geomorfologica ed idrogeologica ha per
altro costituito punto di attrazione per insediamenti umani storici
e preistorici le cui tracce sono ancora visibili sul territorio. Per
l’elevata valenza storico-architettonico-ambientale si segnalano in
particolare i seguenti siti:
1.
Grotte della Làmia;
2.
Affresco bizantino di “Anastasio e ruderi dell’omonima cappella (XI
sec);
3.
Gole del S. Elia – Sito geologico di S. Elena;
4.
Sito geologico di Crìvini;
5.
Ruderi bizantini del monastero di S. Giovanni (XI sec);
6.
Chiesetta rurale e area picnic pineta di Lungìa;
7.
Chiesa Arcipretale Protopapale in Montebello Jonico (con sculture
del Gagini e dipinti del XVII 8.
Chiesa Dittereale di S.S. Maria del Buon Consiglio in Fossato J.
(XVIII sec.); 9.
Chiesa del S. Salvatore in Saline Joniche;
10.
Sepolture e ruderi dell’ex chiesa di “Santa Maria extra moenia a
Montebello Jonico (X sec);
11.
Chiesa di San Leonardo in Montebello Jonico;
12.
Cappella dei Santi Pietro e Paolo in Montebello Jonico;
13.
Cappella gentilizia dell’Annunziata (XVII sec.);
14.
Sito geologico e area archeologica di Prastarà (con reperti del III
sec. A.C.);
15.
Rovine del castello baronale degli Abenavoli (XVII sec.);
16.
Palazzo Piromallo in Fossato (XVIII sec.);
17.
Palazzo Piromallo in Montebello (XVIII sec.);
18.
Area SIC “Pantano di Saline Ioniche – IT9350143”; 19.
Area SIC “Monte Embrisi e Monte Torrione – IT9350181”
20.
Vecchi trappeti e mulini ad acqua;
21.
Belvedere e stele di Edward Lear; 22. Monumenti vari.
La zona, inoltre, è caratterizzata da una cultura gastronomica che
vanta prodotti noti in tutto il comprensorio per la loro elevata
qualità e genuinità. Nel territorio comunale, inoltre, sono ancora
in auge e fiorenti alcune tradizioni di antichissima origine quali,
a titolo esemplificativo e non esaustivo:
1.
la Processione della Dormizione della Madre di Dio (“Kìmisis tis
Theotòkou”), una festa antichissima e dai tratti fortemente
orientali tanto da essere celebrata (solo a Lungro e Montebello
Jonico) con la partecipazione della Chiesa cattolica di rito greco-bizantino;
2.
la festa della patrona del comune (21 novembre) con messa in rito
bizantino e nel rito romano;
3.
la festa religiosa di S. Maria dell’Annunciazione (24-25 Marzo),
solennizzata con una processione che vede l’icona dell’Annunziata,
partire dalla chiesa protopapale e, via fiumara, raggiungere
l’omonimo santuario del XVII sec..
Il comune, infine, è sede di un centro di prima accoglienza per
migranti, di uno SPRAR e conta delle folte comunità di origine
extracomunitaria (comunità indiana – pakistana, comunità rumena,
comunità bulgara, comunità albanese, comunità araba) che,
soprattutto nelle frazioni montane, risultano essere abbastanza
integrate con la popolazione del luogo. Il vero “giacimento aureo”
del Comune di Montebello Ionico, in definitiva, è costituito
oltre che dal patrimonio materiale, anche da quello immateriale
quale la storia e la grandissima ricchezza di culture, usi, e
tradizioni autoctone. I LABORATORI TECNICO PRATICI DEI GIOCHI I filmati rendono l'idea di quanto si è fatto per risvegliare nei giovani il ricordo di come giocavano i loro nonni ed antenati. Cliccare su ogni foto per aprire i relativi filmati MASELLA 19/05/2018 FOSSATO IONICO 26/05/ 2018
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