"FUSSATOTI RITORNATE VIRTUALMENTE ALLE VOSTRE ORIGINI"

  

La storia geologica della Terra d’Aspromonte è ancora più affascinante se si ha la fortuna di ascoltarla, camminando con passi leggeri sulla sabbia di antichi fondali marini, nei selvatici antri illuminati e in penombra di un’amena Grotta, tra meravigliose stalattiti e stalagmiti scolpite dal tempo, in compagnia di misteriose leggende e miti arcaici.

La Grotta della Lamia è considerata tutt’oggi la più grande ed estesa emergenza ipogea naturale nota nella provincia di Reggio Calabria e costituisce un sito di rilevante interesse geologico, naturalistico e antropologico.

E’ collocata in “area Grecanica”, nel Comune di Montebello Ionico, alle pendici meridionali del Massiccio cristallino-metamorfico dell’Aspromonte.

La cavità si apre a 910 metri di altitudine s.l.m. sul fianco di uno dei tanti valloncelli tributari del Vallone Spedia, affluente dell’ampia Fiumara Valanidi sulla sua sinistra idrografica.
Alla grotta si giunge tramite un comodo sentiero d’accesso ed il suo imbocco, rivolto a Settentrione, domina una profonda incisione valliva allo sbocco della quale è ubicato, in posizione elevata, il centro abitato di Trunca.

La grotta della Lamia si è formata nel corso di milioni di anni grazie all’azione dell’acqua che ha eroso le tenere rocce arenacee, e trasportando verso valle i granuli sabbiosi, ha creato e tutt’ora crea fantasiosi meandri, tra la più consistente roccia che incontra lungo il cammino, così come sulle volte della grotta.

L’effetto è di un mirabolante alternarsi e susseguirsi di meandri, colonne, pilastri e grandi stalattiti; queste ultime rese candide dal carbonato di calcio che lascia sulla roccia una patina bianca e crea un affascinante contrasto con la terra scura depositata al suolo.

La grotta della Lamia accoglie il visitatore con un grande antro fiocamente illuminato, che immette poi in altri ambienti scuri o in penombra in cui vivono placidamente colonie di pipistrelli.
Sulle volte e sulle pareti si osservano raggruppamenti di conchiglie fossili, qui presenti in esemplari eccezionalmente grandi e ben conservati, prevalentemente del genere Pecten.
L’importanza di questa grotta e le suggestioni che evoca sono anche ricollegate alla sua denominazione “Lamia” (dal greco "lamyros",ingordo, oppure"laimos",gola) ) come la mitologica e bellissima regina della Libia, figlia di Belo, che entrò presto nel cuore di Zeus da cui ebbe molti figli; una discendenza, questa, però invidiata da Era che non sopportando questo amore scatenò l’incontrollabile odio contro i loro figli uccidendoli tutti ad eccezione di Scilla e Sibilla.
Così, Lamia, travolta dal dolore si trasformò in quello che mai avrebbe voluto essere…e si rifugiò nel buio delle grotte per il suo orribile aspetto...

Probabilmente, quindi, i Greci per il contrasto tra la bellezza e la paura generata dalle grotte, diedero alla località che le ospita il nome di “Lamia” quale ricordo del mostro mitologico.
Le grotte si aprono all’esterno con una sorta di “bocca” per poi mostrare all’interno le proprie guglie verticali dalle forme più affascinante e strane che dall’alto scendono verso il basso mentre altre si dirigono in senso opposto.

Le antiche storie tramandate dagli anziani del paese raccontano di cunicoli che arriverebbero addirittura all’abitato di Motta San Giovanni.

Altri affermano, invece, che le grotte si estendono in profondità fino a raggiungere il greto del fiume.
La verità, ad ogni modo, è avvolta dal mistero, ma… una cosa è certa: le Grotte della Lamia costituiscono un patrimonio ambientale di inestimabile valore.

Scheda Tecnica (tratta dal lavoro del CAI sez. Aspromonte, 2006- Catasto delle Grotte Provincia di Reggio Calabria,)


• Nome della cavità: Grotta della Lamia (toponimo d’uso locale)

• Posizione nel Catasto delle Grotte della Calabria: Cb 379

• Provincia: Reggio Calabria

• Comune: Montebello Ionico

• Località: Làmia Fossato Ionico

• Cartografia: Carta Topografica d’Italia in scala 1:25.000 (serie 25), Foglio 602, Sezione III “Motta San Giovanni” (I.G.M.I., Edizione 1, Firenze 1993)

• Coordinate geografiche: longitudine: 15°45’57”50 - latitudine: 38°02’18”
• Quota sul livello del mare: 910 metri

• Sviluppo planimetrico: 93,50 metri

• Sviluppo spaziale: 94,50 metri

• Dislivello massimo: + 3,50 metri

• Profondità: 3,50 metri

• Terreno geologico: arenarie del Pliocene medio-superiore (Carta 
Geologica della Calabria in scala 1:25.000, Foglio 254 II S.O. 
“Bagaladi”, Edizione Cassa per il Mezzogiorno)

BIBLIOGRAFIA e WEBGRAFIA UTILE

CARBONE GRIO D. 1877, Le caverne del Subappennino ed i resti fossili del glaciale in Calabria,

CAI sez. Aspromonte, 2006, Catasto delle Grotte della Calabria.

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