"FUSSATOTI RITORNATE VIRTUALMENTE ALLE VOSTRE ORIGINI"

 

L'OLEIFICIO FOTI

Via Casaluccio

 

 PER ACQUISTO OLIO IN LOCO TELEFONARE AI NUMERI 0965/785099 Casa - 340/699371 Cellulare (Billari/Foti)

Le macine (A Schedha)

L'Oleificio, fondato nel 1919 da Francesco Foti, nel corso degli anno ha subito tante trasformazioni. In origine, un vero e proprio "trappitu", con le macine fatte girare con forza animale, con una pressa in ferro messa in azione da un nutrito gruppo di robusti uomini e un tino in legno per la raccolta dell'olio mescolato alla morchia e le cosiddette "gurne" in uno scantinato buio che scaricava a "murga" nel Torrente Maranina. Francesco Foti giovane gestore di tante proprietà della Famiglia Guarna, considerato che gli uliveti sotto la sua giurisdizione erano in quantità enorme, fondò il frantoio nella stessa località dove tuttora oggi ha la sua sede. Sulla sponda sinistra del Torrente Maranina dominava la Borgata Casaluccio, aveva acqua corrente autonoma, incanalata e portata fino al frantoio da una sorgente a monte del Torrente Jovani. Fino a metà degli anni '50 restò così come era stato costruito inizialmente. Con l'avvento della modernizzazione subì una prima trasformazione, fu dotato di un gruppo elettrogeno, allocato in una casamatta costruita all'interno della proprietà Foti abbastanza potente per fornire energia elettrica ai nuovi macchinari. Le pesanti ruote di granito schiacciavano ininterrottamente macine e macine di olive mature. Le presse idrauliche installate erano due, ed un separatore centrifugava di continuo le acque di spremitura separandole dall'olio, di un colore giallo oro e abbastanza chiaro e trasparente.

Con l'arrivo della corrente elettrica a 220 Volts il frantoio subì una ulteriore modernizzazione. D'altra parte il momento lo imponeva. Quasi tutti i proprietari dei vecchi presenti nel territorio fossatese si adeguarono alle nuove tecniche di molitura e frangitura. Si incrementò così la produzione di olio e si avvantaggiò la qualità. Già dal mese di ottobre i frantoi aprivano la stagione, il trasporto delle olive non era effettuato più a dorso d'asino ma con motocarri che raggiungevano quasi tutte le campagne. Per circa sei mesi si lavorava a pieno ritmo ed in certi periodi anche la notte per soddisfare la clientela e molire le olive senza lunghi accantonamenti 'nde "zzimbuni". Tutti i frantoi lavoravano, la libera concorrenza non creava conflitti. D'altra parte la trasformazione si pagava in olio, un tot per ogni macina, e tutti adottavano la stessa misura. Non c'erano ancora le leggi odierne e tutta la morchia, residuo della lavorazione veniva immessa lungo la fiumara S. Elia. Defunto il fondatore, il frantoio passò agli eredi Antonio e Francesca, che continuarono i lavori di ammodernamento. La tradizione della famiglia continua

            

Le vecchie Presse

Mimmo Billari attuale gestore e proprietario

L'esterno del moderno frantoio

Si riempiono i fustelli con l'olio appena separato 

Le olive alla pesa

la prima separazione tra olio e morchia

Il separatore

La vecchia macina ormai a riposo

L'interno del frantoio