"FUSSATOTI RITORNATE VIRTUALMENTE ALLE VOSTRE ORIGINI"

 

 

 

FUSSATOTI PINSIRUSI 6

Giovanni e Carmelo hanno trascorso una bella estate. Tra tutti gli impegni hanno anche trovato il tempo di andare a fare la visita annuale a compare Francesco, ora sono  lì in piazza Municipio seduti sulla solita panchina. Il fresco comincia a farsi sentire ma loro sono previgenti, come sempre. Smessi gli abiti estivi da tempo ora sono più equipaggiati con vestiti di calda lana e soprabiti adeguati. Sono lì come al solito a scambiarsi i loro pensieri anche se stavolta è Carmelo ad avere la testa in fase di scoppio. Sono pensieri fuori dall’ordinario i suoi. Giovanni  se ne accorge.

Giovanni:  Accamòra chi ndai chi sì nirbùsu. Ti vìu agitatu, non ti nd’accorgi chi ti stai rrusicandu u  sicarru.  Chi nc’è, chi ti passa pà testa. Jamu tira fora sti’ brutti pinsèri.

Carmelo:  Megghju non mi parru, chì si mi mentu mi ti cuntu chidhu chi mi nsunnai tempu arredu mi pigghj pi pacciu.   Eppoi  non vogghju chi cu leggi si menti nda testa chi poti ntreppitari i nostri dèi pulitici. No, megghju mi staju zittu.

Giovanni: Ora, ora chi ncuminciasti esti megghju mi finisci. Cunta, cunta, sintimu stu sonnu. Cuntulu  comu nu fattu ….ma no ncuminciari o solitu toi cu “na vota nc’era cu nc’era”.

Carmelo:    Evva bbonu, datu chi ssi tantu curiusu, ora tu cuntu.

Qualche notte fa ho sognato il presidente del consiglio e senti come:

Egli muore e va in paradiso. Anzi no, non muore ma va lo stesso in paradiso. Circondato o meglio inquadrato dai suoi sedici uomini di scorta bussa alle porte del paradiso. San Pietro non fa in tempo ad affacciarsi per chiedere chi è, che si ritrova circondato, spintonato e perquisito. Per sua fortuna è “pulito”.

-          Dica al suo Signore di ricevermi e che ho urgenza!

San Pietro arriva trafelato dal Padreterno e lo mette al corrente, caso mai ce ne fosse bisogno.

-          Fallo venire avanti, vediamo cosa vuole.

Il “premier” avanza a passo di carica con la sua scorta e senza aspettare di essere interrogato si rivolge al  Padreterno:

-          Sono venuto a prendere le beatitudini che mi spettano!

Il Padreterno lo guarda, lo osserva, lo talìa.

Tramite il suo Angelo portavoce gli fa capire che non è ancora giunta la sua ora, di tornare giù e di ritornare quanto si sarà liberato di tutta la scorza terrena.

-         Se è per questo provvedo subito, disse Berlusconi, e allontanatosi disse al capo scorta di aspettarlo fuori con i suoi uomini. Avrebbe sistemato la faccenda e li avrebbe raggiunti di lì a poco.

-           Ecco, mio caro signore, ho fatto come volevi. Ora sono solo.

-     Il Signore parlava di scorza non di scorta. Ad ogni modo tu l’hai letta, intervenne l’Angelo…

-     Certo che ho Letta, lo porto sempre con me. Vieni Gianni, vieni accanto a me.

-     Non mi riferivo a Gianni Letta. Volevo sapere se hai letta l’ultima disposizione in materia    di posti in paradiso.

-          Di queste cose non mi occupo, disse il “premier”. Per questo ci sono i miei ministri. Io sono venuto per le  beatitudini. Riferisci che ho anche tanta fretta, devo andare a governare i miei elettori e poi ho anche il legittimo impedimento e non so quando posso tornare.

-          Bene, disse l’Angelo, vado a riferire.

L’Angelo riferì al Padreterno e tornò con la risposta.

-          Il mio Signore vuole sapere a quali beatitudini credi di avere diritto.

-          A tutte, a tutte. Mi spettano tutte.

-          1) Io sono un uomo povero, molto povero ….. di spirito.

-          2) Io sono un afflitto perché ancora non ho risolto tutti i problemi e

-          3) sono anche mite.

-          4) Io ho fame e sete di giustizia e non mi darò pace fino a quando non l’avrò riformata.

-          5) Io sono tanto misericordioso con chi mi prega.

-          6) Io sono un puro di cuore, ho fatto sempre la comunione durante il mio secondo matrimonio dopo il divorzio dalla prima moglie.

-          7) Io sono un operatore di pace, stringo la mano agli ebrei ed anche ai palestinesi, vado d’accordo con i libici, con i russi e con gli americani ed anche con i cinesi.

-          8) Io sono un perseguitato dalla giustizia…. italiana, i giudici ce l’hanno con me. 9) Io sono insultato da tutti quelli che non mi hanno votato. Come me non c’è nessuno. Guarda giù Angelo e non troverai nessuno come me.

L’angelo prese nota e andò a riferire. Quando tornò non aveva una bella faccia, anzi era scuro in volto. Sembrava un po’ abbronzato come mister Obama.

-            Allora?  disse il “premier”, tutto a posto?  posso tornare giù?  ho un gran daffare, ho cinque punti che mi aspettano laggiù!

-            Mi dispiace, disse l’Angelo, ma devo annunciarti i cinque punti di quassù e sono cinque

GUAI:

1) Guai a voi che siete pieni di ricchezze!

2) Guai a voi che siete sazi e non avete fame di verità!

3) Guai a voi che ridete e fate ridere con le vostre barzellette!

4) Guai a voi che siete circondati di gente che parla bene di voi!

5) Guai a voi che volete essere premiati prima della scadenza!

         Ad ogni modo l’ora della resa dei conti non è ancora arrivata, vai e resta in attesa, arriverà anche per te, e ricordati di avere fede.

Ce l’ho Fede, ce l’ho, ce l’ho sempre avuto, ho Fede ed anche tanti altri.

Lesse così l’Angelo nel pensiero del presidente.

Poco dopo  l’Angelo sparì. Il presidente fu accompagnato da San Pietro fuori dal paradiso e le porte si chiusero dietro di lui e dei suoi uomini.

Si ritrovò a palazzo Grazioli con i suoi consiglieri. Prese l’agenda con il promemoria dei cinque punti e aggiunse un sesto: “Urgente riforma del paradiso, lassù ci sono troppi comunisti!”  …….. e rimase in attesa.

Si avvicinò Letta e gli disse:

-          Silvio non ho capito perché l’Angelo ha parlato al plurale…..

Carmelo smise di raccontare, sembrava comunque sollevato. Aver raccontato questo sogno a Giovanni gli aveva allentato la testa ed ora si sentiva più tranquillo. Giovanni invece  cominciava a preoccuparsi.

-          Vuoi vedere, pensava, che porterà il Consiglio dei Ministri in paradiso per sistemare le cose anche lassù come ha fatto quaggiù? 

 Alla prossima, speriamo bene!

 Frape 2010