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I FIUMARI I’ FUSSATU
Ultima Parte ---- Dormiente
insonnia
Cari
Fussatoti, ci accingiamo a scrivere l’ultima parte della
storia delle fiumare di Fossato, e lo facciamo con grande
rammarico. Grande rammarico per quello che avremmo voluto
scrivere e non possiamo più scriverlo e grande rammarico per
quello che stiamo per scrivere e che non avremmo mai voluto
scrivere. Non è un gioco di parole e non è uno
scioglilingua. Ci sentiamo quasi a disagio nell’affrontare
l’argomento. E’ stato bello parlare delle nostre fiumare,
delle loro origini, dei loro nomi, delle loro lotte e delle
loro alleanze. Ma ora il discorso è diverso. Alcune foto in
bianco e nero di qualche decina di anni fa ci hanno dato la
possibilità, attraverso il nostro sito, di vedere come erano
le nostre fiumare. Erano larghe ed erano pulite, tanto che
si potevano stendere anche i panni ad asciugare. Certamente
si facevano sentire e qualche volta mettevano anche paura,
ma con il passare degli anni l’opera di alcuni uomini
illuminati aveva fatto sì che le fiumare potessero avere un
loro corso, che potessero dare libero sfogo alla loro
potenza dilagante. Gli uomini costruirono grossi muraglioni
per tutelare le proprietà, i terreni, gli orti, le case del
paese che potevano rischiare di essere travolte, ma
lasciarono lo spazio anche alle fiumare, riconoscendo anche
a loro il diritto di scorrere liberamente entro i loro nuovi
limiti. E questo fece onore agli uomini che dimostrarono di
avere rispetto delle loro fiumare, traditrici a volte, ma
utili, molto di più, soprattutto per il materiale che,
gratuitamente, mettevano a disposizione degli stessi uomini.
Poi, non si sa il perché, le cose cambiarono, gli uomini
cambiarono. Cambiarono dentro, persero la semplicità, il
rispetto per le cose naturali, senza rendersi conto che
stavano perdendo il rispetto di se stessi.
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Le foto recenti delle stesse fiumare
raccontano quanto l’opera dell’uomo, in questi ultimi
cinquant’anni, sia stata deleteria per l’ambiente del nostro
paese. Non contento di aver messo dei limiti alle fiumare,
l’uomo, questi limiti non li ha rispettati. Ed ecco che al
di fuori dei muraglioni, l’uomo di Fossato si è impossessato
di altro terreno che una volta aveva, egli stesso,
assegnato alle fiumare. Ha spianato con le ruspe, ha arato
per creare altri orti, ha piantato vigne, ha piantato
alberi, ha costruito case, mettendo le fiumare “all’angolo”,
restringendole sempre più. E l’Uomo Pubblico anziché
intervenire per ristabilire lo stato originario dei luoghi,
ha avallato le ruberie, le occupazioni abusive del letto
delle fiumare, sanando i misfatti e le deturpazioni. Ha
costruito altri muraglioni più esterni per difendere le
abusive occupazioni del terreno, edificando briglie
per rallentare la furia delle acque durante i temporali. E
nonostante questo anche al di fuori di queste nuove muraglie
e sopra queste briglie, l’uomo ci ha messo le mani.
Le foto parlano chiaro. Non vogliamo essere pessimisti, ma
se tornasse un cinquantuno o un cinquantatre ,
non possiamo neanche immaginare cosa potrebbero fare le
fiumare per vendicarsi delle offese ricevute. Da molti anni
sono insonni, di una insonnia dormiente, perché non hanno
più un letto dove riposare. Il loro letto se l’è preso
l’uomo, l’uomo di Fossato. I nostri emigranti, quando
tornano durante l’estate, sentono anche il bisogno di fare
visita ai loro parenti che non ci sono più, e vanno tutti,
anche per una volta, alla casa comune di pirarella,
il luogo del nostro ultimo riposo, ma quando guardano il
Racale, crediamo che una punta di infelicità colpisca i
loro cuori. Il Racale, visto dal ponte, sembra un
grande “emporio”, dove si può trovare di tutto: C’è
il reparto neonati, con passeggini, culle, e grandi ammassi
di “pampers”. Il reparto stanze da letto, con brande,
materassi, “tavarche”, comò ed anche comodini. Il
reparto elettrodomestici, con frigoriferi, congelatori,
cucine a gas ed elettriche, si trova anche qualche antica
cucina a legna. Il reparto “sanitari” con vasi, bidè,
vasche da bagno e perfino ogni tipo di materiale da
rivestimento. Tutto lì a portata di “motocarro”.
Ultimamente è stato aperto anche il reparto carrozzeria per
auto. Non ci si può lamentare: in contrada Capane si
trova di tutto, ……manca solo il letto della fiumara.
Ma non è solo il Racale a soffrire. Soffre anche il
Sampietro, il Calamaci, Scarpazza che col
Marcelluzzo accompagnano il Signore fino a Rovere
dove si incontra con Calamaci ed insieme poi vanno
verso giù ad incontrare quelli che scendono dal paese. Tutti
concordi nella mancanza di rispetto da parte dell’uomo e con
loro concordano anche il Loco, Pioppo e Virgo, che
come tutti hanno perso il sonno per mancanza di letto. Si
sentono offese, le fiumare, nella loro dignità, per essere
state ridotte a grandi discariche. Umiliate, calpestate,
ferite, violentate, costrette a drastiche cure dimagranti. |
cliccare sulle foto per ingrandirle
Il Rahale presso Capani
Il San Pietro a Branchinu
oggi e come era nel 1952
A Fiumara di Juvani 'e
nasidi du Casalucciu |
Il Calamaci lato Fossatello
Il Calamaci davanti o
Ruvulu
A Fiumara du Locu |
Fa pena vedere in località “Crucitti”, accanto al
vecchio campo sportivo, poco più giù del vecchio e
abbandonato frantoio Garibaldi, che due grandi
fiumare, il Sampietro ed il Racale con i loro
piccoli torrentelli di rinforzo, abbiano si e no appena
quattro metri di greto per transitare, dove prima, prima
ancora del campo sportivo, ne avevano almeno sessanta, per
scorrere in tutta quella largasìa, lasciando i loro
tesori agli uomini. Poco più a valle verso la fialamurda
abbiamo visto cosa sono capaci di fare le fiumare quando
dal cielo cade qualche “pisciatina” più forte del
solito. Lì, in quelle strettoie, cominciano a scavare non
avendo spazio per allargarsi. E scavando verso il fondo
fanno saltare le briglie, le lasciano sospese, con il
vuoto sotto, levano le fondamenta ai nuovi muraglioni, li
stroncano come fossero canne vuote e li lasciano lì piegati
su se stessi, tronconi senza vita, timpe di inutile
cemento.
E l’Uomo
Pubblico ?
Dopo i “Fatti
di Soverato” ha dato un po’ di lavoro ai nostri “motopalisti”.
Le fiumare sono state ripulite, con grande gioia del
nuovo uomo fossatese. Avere tanto spazio da riempire senza
spendere nulla è stato quasi un regalo dal cielo. Infatti in
poco tempo tutti gli spazi utili sono stati riempiti, come
fosse un diritto dell’uomo buttare tutto ciò che non serve,
alla fiumara. Guardiamo le foto di cinquant’anni fa e ci
chiediamo come mai, allora, le nostre fiumare erano ampie e
pulite, forse eravamo in pochi a Fossato ? No ! Eravamo
più del doppio di quanti siamo ora. Eravamo più poveri ?
Forse. In tutte le famiglie ci si comportava come quando si
faceva la festa al maiale, non si buttava via niente. Si
riciclava tutto fino al consumo totale e alle fiumare si
portava poco. Adesso che riciclare è diventato un
imperativo, l’uomo di Fossato, così come tutti gli altri, si
lascia andare, tanto ci sono le fiumare. Eravamo più poveri,
perché non circolava tanto denaro, ma eravamo ricchi lo
stesso. Eravamo ricchi dentro, puliti e avevamo il senso del
rispetto per tutto ciò che ci circondava, fiumare comprese.
Adesso, forse, siamo più ricchi, di denaro, di possedimenti
e di mezzi, ma dentro il cuore degli uomini, si è
persa la semplicità, la chiarezza, e la parola
rispetto, per le persone e per l’ambiente, non ha più
il significato di una volta.
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Una sola
speranza ci rimane. Speriamo che il Cielo ci riguardi, che
non perda la pazienza per le nostre stupide intemperanze, e
che le fiumare continuino a resistere nella loro insonnia
dormiente, in mancanza di letto, perché qualora dovessero
essere costrette a riappropriarsi del loro letto, perché
Forze superiori glielo imporranno, allora per il nostro
paese potrebbero arrivare momenti tristi, momenti di pianto
e di dolore, dolore che noi stessi ci siamo andati a
cercare……e speriamo che non ci scappi il morto, come si suol
dire.
Ultimamente
abbiamo fatto il giro di tutte le nostre fiumare per vedere
in che stato sono, per chiedere loro come stanno. Stanno
male, non sono più riconoscibili e soffrono per lo stato di
abbandono. La cosa più grave è che non vonnu cchiù mi
parramu d’idhi.
Cari
paesanuzzi, purtroppo la realtà è questa. Forse è giunto il
momento di alzare la voce, tutti insieme, e farla arrivare
all’Uomo Pubblico, all’Uomo del Potere affinché si metta in
testa che le fiumare vanno tenute pulite, lo vuole anche la
Legge. E se ci risponde che siamo noi i responsabili gli
diremo che ha ragione, ma gli diremo anche che ha torto,
grande torto, perché non ha predisposto zone sicure e meno
invasive, dove l’uomo qualunque possa depositare quello che
ormai non serve più, magari su domanda, magari pagando
qualche tassa, legittima, che possa servire a mantenere le
nostre fiumare pulite e libere di scorrere come la natura le
ha create. E se l’Uomo Pubblico ci parlerà dei vecchi
container di una volta, beh, lasciamolo parlare. Sappiamo
tutti l’utilità che hanno avuto e la fine che hanno fatto.
Comunque diamoci una regolata.
Scusatemi
per lo sfogo. Vi saluto come sempre.
Francesco P.
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La confluenza (davanti al
Serro)del Calamaci con il San Pietro
Il Ponte di Virgo |
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