Questa foto ritrae Domenico Scarfagna, nato nel 1924 a
Piglio (Frosinone). Mi è stata gentilmente concessa
dalla famiglia insieme ad una poesia scritta dallo
stesso Domenico.
Domenico era un uomo gioviale ma nello stesso tempo
molto riservato, accogliente, artista poeta.
Il brindisi che Domenico fa in questa immagine, io e la
sua famiglia lo dedichiamo a Fossato e a tutti i suoi
abitanti.
Domenico ringrazia così tutti coloro che accolsero i
tanti soldati sbandati che raggiunsero Fossato e i paesi
vicini a piedi per le montagne, scappando dai
bombardamenti dopo essere sbarcati dalla Sicilia a Villa
San Giovanni.
Queste notizie le ho apprese da lui per puro caso
nonostante ci conoscessimo da molti anni. Poco dopo
Ferragosto 2008 l’ho incontrato, dopo essere stato nello
studio di mio marito per una visita di controllo. Quel
giorno si è soffermato con la figlia Rita e il genero
Angelo. Tra le tante cose dette, il discorso è caduto
sulla Calabria e sul nome del mio paese. Domenico mi
riferisce che conosceva quei posti per esserci stato.
Racconta il suo arrivo a Fossato con altri soldati.
Ricorda la bella ospitalità della famiglia Tripodi:
“Mi pareva di essere in Ciociaria perché le persone
calzavano scarpe simili a quelle delle mie parti, le
cioce (da noi calandrelli) “.
Ha ricordato di un fossatese che aveva lavorato negli
altipiani di Arcinazzo (luogo non distante dal Piglio)
come giardiniere.
Per ringraziare dell’ospitalità ricevuta, aiutava nella
raccolta delle olive.
Per mio riserbo, non ho voluto abusare con altre
domande, ma l’ho invitato a scrivere queste sue memorie
perché mi avrebbe fatto piacere averle e per indurlo a
riprendere la normalità di sempre, perché da pochi
giorni aveva perduto la moglie. Mi ha risposto che
avrebbe provveduto appena ritrovata la calma necessaria.
Non abbiamo fatto in tempo, il 30 di agosto, ad un mese
esatto dalla morte della moglie, Domenico ci ha
lasciati. Lo ricorderemo sorridente in un momento di
allegria durante la sagra pigliese e del suo Cesanese
Doc.
Giovanna Romeo |