"FUSSATOTI RITORNATE VIRTUALMENTE ALLE VOSTRE ORIGINI"

 

 

IL CAVALIERE DEL LAVORO DOMENICO TRIPODI

TITOLARE DELLE AUTOLINEE TRIPODI

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Per le foto pubblicate in questa pagina, dedicata al Cav. Domenico Tripodi, per tante generazioni "U BOSSU" si ringraziano i suoi nipoti Arcidiaco e in particolare il nipote Mimmo per la gentile concessione delle immagini. Un omaggio particolare ad un uomo ed ad una famiglia che per la loro parte hanno fatto la storia di Fossato Ionico.

Il Cav. Domenico Tripodi

 
Sua moglie, comunemente "Cummari Mela a Bossa" Sua figlia, comunemente Donna Giuvannina
I PRIMI SUOI AUTOBUS
Il Super Taurus da 45 posti
Il 626 presso la prima sede della Ditta in Via Cimino, prima del trasferimento a Piazza Carmine Il 626 in una delle prime gite con i Fossatesi alla Madonna della Montagna
Il 626 nei pressi Gambarie Una piccola sosta per sgranchire le gambe
In attesa del Super Taurus La carovana si ricompatta
Il 642 al Capolinea di Fossato Il 640 al Ponte di Virgo

Una stretta di mano prima della partenza

Il 626 da poco in servizio

Un moderno Setra dell'odierna flotta


Il leggendario "Lupo del Fiume" fa da apripista al 626 lungo lo stretto di Montebello
Il primo camion utilizzato per le merci del magazzino a Piazza Carmine

U BOSSU - LA SUA STORIA

Nato a Fossato Ionico nel 1910 da Tripodi Pietro Antonio e Fortugno Giovanna che si sposarono il 29 marzo 1909, rimasto orfano in tenera eta' per la morte del padre deceduto il 4 settembre 1918 sul Carso durante la Grande Guerra, ebbe un'infanzia di stenti e sacrifici. Ebbe due fratelli (Carmelo e Paolo)e una sorella (Caterina) nati dalle seconde nozze della mamma, vedova di guerra. Frequento' la scuola il minimo necessario per sapere leggere e scrivere. Intelligente e intraprendente fin da ragazzo comincio' a lavorare, prima nelle campagna della sua famiglia, poi a commerciare frutta e olio da Fossato Ionico nella citta' di Reggio Calabria e poi creando piccole attivita' imprenditoriali che, dopo alcuni decenni lo portarono a diventare un datore di lavoro per decine e decine di dipendenti nella sua azienda , quasi tutti suoi compaesani, e conoscenti oltre che parenti. Si sposo'  all'inizio degli anni '30 con Carmela Fortugno, che da allora fu chiamata ed ancora oggi ricordata come Cummari Mela a Bossa, avendo preso anche il soprannome di duo marito. Gia' prima dello scoppio della Seconda Guerra aveva aperto al suo paese una bottega di generi alimentari e vendita di granaglie e mangimi. Ebbe l'appalto per il trasporto dei generi di monopolio per gli abitati di Masella, Montebello e Fossato che, portati a dorso di mulo, immagazzinava in un piccolo deposito sito in Montebello, perche' allora la Strada Provinciale non raggiungeva l'abitato di Fossato. Nel 1947 compro' a Roma dal Ministero della Guerra un camion, residuato bellico americano; un tre assi alimentato a benzina ed anche un autobus, il mitico 626, e si adopero' per ottenere la licenza di trasporto pubblico da Montebello a Reggio Calabria. Il primo viaggio avvenne nell'estate del 1947, erano solo due corse al giorno di andata e ritorno. Dal ponte poco prima Montebello, si raggiungeva Fossato attraverso lo Stretto e poi lungo il greto del Torrente Sant'Elia, guidava il Dodge Domenico Minniti detto U LUPU e con lui il primo bigliettaio Carmelo Tripodi detto U TINTURI dal soprannome di suo padre. Nel periodo estivo, quando il torrente era in secca arrivava al paese anche il piccolo bus da 26 posti. Famoso l'epigramma scritto dal Dr. Paolo Tripodi, medico condotto, poeta e scrittore, all'arrivo per la prima volta del bus in Piazza Municipio sul torrente Jovani a Fossato: 

Arriva l'autobussu finu 'nda sti chiani,

allura nui, non simu cchiu' cafuni.

Purtaru a civilta' finu a Juvani,

di sacchi, scirpitedhi e bumbuluni. 

Vista l'eseguita' dei posti disponibili venne istituita la prenotazione per effettuare i viaggi di molte persone che si recavano in citta' per lavoro, il primo addetto alle prenotazioni fu un giovane fossatese, Nicola Musolino, detto PISTICI. Compro' anche un grande magazzino con vendita all'ingrosso di grano, farina, sementi, c0ncimi e generi alimentari a Reggio in Piazza Carmine dove allora c'era il capolinea dei bus che servivano la zona jonica della provincia. Ebbe da subito l'appalto, dal Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni, per il trasporto da Reggio Ferrovie degli effetti postali per gli uffici di Motta, Lazzaro, Saline, Montebello e Fossato. Man mano che passava il tempo l'azienda si espandeva e fu necessario l'acquisto dei altri bus, ricordo il Super Taurus e il 642, Alla fine degli anni '50 ottenne la licenza per effettuare il servizio anche da Motta San Giovanni per il capoluogo e per Melito di Porto Salvo anche da Fossato. Le corse divennero numerose 5 andata e ritorno da Fossato e 5 da Motta per Reggio e 2 per Melito. L'utenza, con la l'apertura della strada provinciale fino a Fossato, aumento', agli operai si aggiunsero studenti e impiegati, e la corsa delle sei del mattino era effettuata con piu' mezzi, anche sei/otto autobus partivano da Fossato, Montebello, Bivio di Sant'Elia, Lazzaro e Motta. Comincio' allora la Rivoluzione Culturale, centinaia e centinaia di studenti raggiungevano le Scuole Superiori e l'Universita'. Anche i figli dele faniglie piu' umili poterono andare a scuola, che sforno' in abbondabza Dottori, Avvocati, Ingegneri, Medici, Professori. Si innalzo' cosi' il livello culturale e professionale di Fossato e di tutte le altre localia' servite dalle Autolinee Cav. Domenico Tripodi. Ebbe una sola figlia: Donna Giovannina, semplice e disponibile con tutti  che sposo' un giovane originario di San Lorenzo: Don Giovannino Arcidiaco, uomo mite e buono, ma che aveva la faccia burbera, ma .... solo all'apparenza. Il Cav. Domenico Tripodi si diede anche alla politica e se non sbaglio fu pure consigliere nelle elezioni comunali del 1958, era il capolista di una lista civica di sinistra che aveva come simbolo una tromba, lo strumento musicale. Per ricordare la sua famiglia, il suo impegno e il suo lavoro, le foto di seguito, fornitemi dalla nipote Carmelita, rappresentano la sua storia e della sua famiglia. Un ricordo rispettoso, affettuoso e riconoscente da parte di tutti