Vecchie Misure non più in usoDa parecchi anni, sopraggiunta la modernità anche a Fossato, si è perso anche il ricordo delle vecchie misure utilizzate dai nostri nonni per i liquidi, per i solidi, per elementi alla rinfusa, le misure terriere, di lunghezza, anche di tempo. Le misure per i liquidi assumevano un nome diverso a seconda dei liquidi che dovevano misurare Misure per l’olio:
La quantità d’olio si poteva misurare anche con la pesatura, sapendo che l’olio ha un peso specifico di 943,339 grammi per ogni litro, facilmente si deduceva che 50 kili di olio corrispondevano a 53 litri e 100 kili a 106 litri. Misure per il vino:
Misure per l’acqua: campagne a “gebbiati”, cioè le vasche di irrigazioni costruite per raccogliere l’acqua di sorgive nelle campagne.
Le misure per i materiali solidi:
Ø A canna circa un metro cubo
Ø A Canna corrispondeva a circa 1,40 metri, la pietra per costruire i muri era misurata a canna, circa un metro cubo, anche le tavole per i solai, mentre “i sbarretti” venivano misurate a mazzi, così come le travi portanti dette ciauruni” e “i trava” per la copertura. “i ciaramiti” venivano misurate a carrata, cioè la portata di un carro trainato dai buoi, a quei tempi a Fossato non c’era la strada e il tutto veniva trasportato con i carri dalla stazione di Saline attraverso l’alveo del torrente S. Elia, attraversando due stretti: Pendidattilo e Montebello. Ø A sarma per la calce viva che corrispondeva a circa otto “cofinedhi i lahinu”, le gerle di verga non scorticata intrecciate a maglie sottilissime che non permettevano la fuoriuscita del materiale. Ø U parmu corrispondeva a circa 26 cm. Le stesse misure venivano utilizzate anche per la lunghezza dei teli di stoffa e di lana, che venivano tessuti ai telai artigianali che alcune famiglie possedevano. Le misure per i terreni Una volta i terreni venivano venduti ed acquistati a: Ø A tuminati (riportato proprio così in alcuni vecchi documenti notarili), corrispondente all’estensione del terreno con capacità di semina fino a “nu tuminu” corrispondente a 50 chili di semente. Il concetto di estensione per tutti i terreni era uguale ma la sua valutazione in danaro era in ragione della tipologia di coltura es. uliveto, seminativo, frutteto, agrumeto ecc. ecc. Si presume che la misurazione venisse determinata sul posto a mezzo del passo umano, variandolo opportunamente a seconda dell’acclività del terreno. Dunque le tomolate non avevano tutte la stessa estensione?, non erano uguali nel senso strettamente matematico e giuridico, ma erano tali secondo il buon senso dei proprietari, venditori e compratori. Ø Paricchiata cioè la giornata di lavoro di una “paricchia”, la coppia di mucche che aravano i terreni fino alla fine degli anni ‘50, sostituite poi con l’avvento del trattore. Le misure di peso (l’attrezzo utilizzato era “a statja”) ovvero la stadera che solo poche famiglie possedevano Ø l’unza corrispondeva a 43 grammi Ø a libbra corrispondeva a 443 grammi per pesi superiori si usava “a pisa” Ø a pisa corrispondeva a 5 chili Ø u menzu cantaru corrispondeva a 50 chili Ø u cantaru corrispondeva a 100 chili 5. misure dei prodotti da giardino Ø u tuminu per le patate Ø u carricu (il contenuto di due “cofineddhe”) gerle di forma cilindrica circa 40 cm. di diametro e 70 cm. di altezza di canna e verga intrecciate utilizzate per la frutta, per l’uva Ø a 'mbrazzata utilizzata per la legna o per la verdura di alto fusto per esempio i “i cavuli” il contenuto cioè delle due braccia di un uomo di media statura.
Si riepiloga il corrispondente moderno delle varie misure, dei loro multipli e sottomultipli.
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