"FUSSATOTI RITORNATE VIRTUALMENTE ALLE VOSTRE ORIGINI"

 

IL MIO VIAGGIO

DA MIMMO E MENA A MONTREAL

Poco prima di attraversare la frontiera canadese chiamo Mimmo per avvisarlo del nostro ritardo e dell'ora presunta del nostro arrivo a Montreal e prima che il mio telefono diventi muto. La Wind, il mio gestore non ha la convenzione con la Rogers canadese, non ha accessibilità alla rete telefonica locale. Arrivati a Montreal con abbondate ritardo la mia preoccupazione era di trovare subito Mimmo. Confesso che ho provato un pò di timore, se non vedo Mimmo, lo devo richiamare al telefono servendomi del servizio pubblico, ma ce ne accorgiamo per caso che il telefono Tim di Nella funziona! Una prima ed una seconda telefonata ed ecco che Mena, la moglie di Mimmo, ci viene incontro sul marciapiede mentre lui era fermo in doppia fila. Finalmente la serenità ritorna in me. Abbracci e saluti affettuosi mentre ci dirigiamo a casa sua. Nella e Mena si intendono con immediatezza ed i timori che ambedue avevano sul comportamento l'una dell'altra magicamente svaniscono nel nulla. Appena qualche minuto e sembra già che si conoscono da una vita. Nelle vicinanza di casa sua, quasi a sfidare la mia memoria, Mimmo mi chiede quale strada dobbiamo imboccare. Ricordavo che all'altezza del "Petro Canada" bisognava girare a sinistra e lo suggerisco immediatamente a Mimmo che, in segno di approvazione abbassa due tre volte la testa in segno di approvazione. Fa molto caldo e, il fresco della casa ci ristora dopo qualche minuto dal nostro arrivo. Dal voi tra Mena Mimmo e Nella si passa al tu, l'atmosfera diventa molto familiare. E.... come per "incanto" si comincia a mangiare. Ci sono i figli Annunziato con sua moglie Pina e i loro tre bambini: Menuccia e Domenico che conoscevo già e l'ultimo arrivato, Angelo; Fortunato con la sua ragazza Luna e  compare Fortunato. Poco dopo ci raggiunge anche Romy.  La prima cosa che ci colpisce è la lingua parlata: "u fussatotu" dal più grande al più piccolo. Qui problemi di lingua non ci sono assolutamente. Menuccia in particolare dimostra una curiosità di conoscere Nella e fa tante domande ed ancora la straordinaria somiglianza tra mio nipote Andrea e Angelo il figlio di Annunziato, confrontiamo le foto che abbiamo con noi ... solo il colore degli occhi è differente, per il resto sembrano gemelli,  Andrea è nato un mese prima di Angelo. Questo ci accomuna ancora di più. Stanchi ma felici si va a dormire a notte tarda. Il giorno dopo l'immancabile uscita delle donne a fare un giro in città a fare shopping e nello stesso tempo la curiosità di Nella di vedere gli immensi centri commerciali canadesi ed anche per stare al fresco nell'afa dei 40 gradi circa. Si mangia e poi si mangia ancora accompagnando le pietanze con ricordi e con discorsi sul lavoro, sulla crisi e sulla politica, specie quella italiana. Siamo già a domenica, alle 7.30 scendo a prendere il caffè, Mimmo è già sveglio da qualche ora e ci mettiamo subito al lavoro, oggi tocca agli uomini cucinare, almeno il sugo e le polpette. Come tre anni addietro ci dividiamo i compiti: io il sugo e lui le polpette come nella vecchia tradizione fussatota il sugo deve cucinare per almeno 4 ore a fuoco lento. Poi tocca alle donne che preparano i secondi piatti, con l'intervento di Nella che cucina e fa vedere a Pina e Mena che apprendono subito la ricetta, il petto di pollo alla besciamella. Il pranzo si prolunga fino a pomeriggio inoltrato, andiamo a prendere il caffè da Angelo e Maria, i genitori di Pina. Mentre si gira per la casa scopriamo una straordinaria coincidenza: Angelo e Maria si sono sposati lo stesso giorno, lo stesso mese e lo stesso anno  (31 agosto 1975) come me e Nella. Sul tardi passiamo a casa di Romy per salutare e bere qualcosa di fresco, ci aspettava insieme alla moglie e alla figlia ed era doveroso passare. In serata andiamo a prendere una pizza italiana, buona ma non appetitosa, vista la pesantezza del pranzo. Verso mezzanotte si va a fare una piccola puntata al Casinò, nessuna vincita, qualche diecina di dollari buttati lì solo per passare un pò di tempo e provare l'emozione del gioco. Lunedì, giorno di partenza, sistemo alla buona le valigie e andiamo a pranzo a casa di Annunziato. Pina cucina una squisita pasta al forno (rigatoni alla besciamella) sperimentando con ottimi risultati la ricetta di Nella dettata il giorno prima.  Il tempo vola in un attimo ed è già l'ora della partenza. Salutiamo tutti con grande emozione e con qualche lacrima che scende dagli occhi umidi. All'aeroporto ci accompagnano Mimmo, Mena e la nipote Menuccia. Un ultimo caffè insieme e tante lacrime ed abbracci. Grazie amici per averci accolto nelle vostre case e per averci trattato come vostri fratelli, grazie per aver vissuto con noi tre giorni semplici, allegri e spensierati. Non dimenticheremo il vostro affetto genuino e sincero, a casa vostra abbiamo vissuto momenti splendidi, abbiamo visto quello che c'era da noi nel passato e che voi, al contrario di noi, avete mantenuto e tramandato ai vostri figli ed ai vostri nipoti.