Il mio cappello rispose
Io dissi al mio cappel: Non ti
sopporto,
però sono indeciso e ... ti
rimetto,
ma nel pensar: ti porto o
non ti porto?
Giunge invece il dilemma:
casco o elmetto!
IL cappello rispose: Affari
tuoi,
la cosa è tal, che poco mi
molesta,
ma, ti consiglio (e resti
tra di noi)
il partito migliore è:
cambia testa!
La Rosa
La rosa. alfine, senza più
contegno,
disse avvilita: Ch'io non
son regina,
ch'io perda la corona e
tutto il regno,
purchè mi venga tolta ...
quella spina.
I due brillanti
Disse al brillante falso
quello vero:
Amico mio, non vali proprio
niente:
che gusto c'è a non essere
sincero?
E non lo sai che imbrogli
tanta gente?
Rispose l'altro: Nè di più
presumo:
chi più, chi meno, vendon
tutti fumo.
Il grano e il loglio
Al loglio disse il gran: tu
sei invadente
e m'occupi la piazza
impunemente.
Rispose il loglio: No,
tutt'al contrario,
sei tu il mio potentissimo
avversario.
Il libro scontento
Un libro, ch'era pieno di
sapienza,
invece di gioir, restava
afflitto,
Perchè dicea: son pien
d'intelligenza
e non so cosa dico del mio
scritto.
Le due ruote
La ruota veloce di un'auto
schernì, nel suo folle
cammino,
la ruota di un carro, che,
cauto,
andava pianino pianino.
Ma, presto, dell'auto la
ruota
(Oh, solita peripezia!)
si vide afflosciata ed
immota,
per terra, là, lungo la
via.
Raggiunse la ruota modesta
quell'altra e fè solo un
commento:
Oh, tu, moderna e più
lesta,
o ruota, sei gonfia di ...
vento.
Si tratta di pelle
L'ermellino scappò, ma,
trafelato
e pien di rabbia, disse al
cacciatore:
Oh, che grande disdetta,
oh, che peccato!
Era una pelle, che mi stava
a cuore,
E l'ermellin, già salvo e
tra di sè:
Però sta a cuore
maggiormente a me.
Abbracci pericolosi
Quando il pitone dice che
al suo petto
ti stringe con amor, non lo
sentire,
chè certi abbracci han solo
per effetto,
amico mio, di fartene
pentire. |
La finestra e la soffitta
Così diceva scoraggiata e
afflitta
alla finestra un giorno la
soffitta:
Finestra, oh, te beata,
che te ne puoi restare
sempre affacciata
sulle cose del mondo!
Rispose la finestra: più
profondo
è invece il mio tormento:
io sempre incerta
qui me ne resto e sono
ormai delusa:
veder poss'io, solo se
resto aperta,
che accade invece, quando
son ben chiusa?
I due cani
Un can randagio si fermò a
guardare
un altro dal guinzaglio
trattenuto,
ma con le prove più palesi
e chiare
del can di gran lusso e ben
pasciuto.
E il randagio sospirò,
pensando
alle tante percosse, al
caldo, al gelo
e al cibo scarso, che, di
quando in quando,
leniva in parte, il grande
suo sfacelo.
Ma il can di lusso rimirò
il randagio
ed agognò le sue meschinità
e disse, disdegnando il
fasto e l'agio:
Oh, tanta sospirata
libertà!
E' raggiunta la metà
Sospirava il fidanzato,
con la gioia più completa:
O gran bene mio adorato,
è raggiunta alfin la meta!
Ma, trascorso lo sponsale,
sopravvenne, là per là,
l'evenienza più normale:
fu la meta la ... metà.
L'opera d'arte e il velo
Finito appena, un nudo
naturale,
opera d'arte di beltà
perfetta,
fu nascosto da un velo, in
modo tale,
che la visione sua ne era
intercetta.
Ed al velario disse la
scultura:
Io ti son grata, tu mi sei
opportuno,
son così vergognosa, per
natura,
che non dovrà vedermi mai
nessuno.
Rispose il velo. tu mi fai
stupire,
tu chiedi cosa ch'ora è in
gran ribasso
e da nessuno più si sente
dire.
Aggiunse la scultura: oh,
son di ... sasso.
Il dente e la lingua
Il dente, in preda al duolo
e pur battuto
dalla solita lingua, alfin
s'inquieta
e sbotta: o parli o taci,
un sol minuto
non sei capace mai di stare
quieta?
La scopa
La scopa disse: se il
destin mi pone
sempre fra le immondizie in
compagnia,
ho almeno questa grande
soddisfazione:
quello ch'è sporco, io me
lo spazzo via.
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