"FUSSATOTI" RITORNATE VIRTUALMENTE ALLE VOSTRE ORIGINI"

 

IL MIO VIAGGIO INTORNO AL MONDO

 

 

 

 

 

 

IL MIO VIAGGIO II^ PARTE "STATI UNITI

S. LOUIS (MISSUORI) DALLE CUGINE PELLICANO'

Alle 5,50 di marted� 17 novembre partiamo alla volta di Pittsbourg, in macchina con Virginia c'� sua sorella Antonietta con suo marito. Il viaggio dura circa 5 ore, per almeno un centinaio di km percorriamo la famosa route 66 che attraversa gli USA da est ad ovest, che ha fatto la storia dell'America. Alle 11.00 siamo in aeroporto, l'aereo parte alle 14.15  destinazione S. Louis (Missouri), dove mi attendono le mie cugine Pellican�. Fatto ceck-in saluto Virginia e la invito a partire, deve affrontare altre cinque ore di viaggio per ritornare a Gaines. Passo il controllo, soliti gesti, togliere le scarpe, la giacca, la cintura, il computer fuori dalla custodia, fotocamera, orologio, cellulare ed eventuali spiccioli da fare passare sotto lo scanner e poi la piccola borsa con pochi effetti personali e gli attrezzi da barba. Passo senza che l'allarme si attivi, ma subito dopo una polizziotta di colore mi dice che il contenuto della borsa non va bene. Il dentifricio, la schiuma da barba e il dopo barba sono troppo grandi, superano i 100 cc. ciascuno e sono soggetti a sequestro. Le faccio capire che non importa cos� posso finalmente raggiungere il punto di imbarco. Viaggio con l'US Airlines, su un vecchissimo DC9 talmente basso e scomodo che con la mia altezza di metri 1,60 ho difficolt� a sedermi sulla poltrona lato finestrino. Il tempo � bello e dall'alto scorre il territorio americano per circa due ore di volo. Con sforzo di memoria ricordo un p� di geografia e dall'alto individuo dei punti di riferimento. A destra il lago Eire, poi sorvoliamo la Virginia e l'Illinois per raggiungere il Missouri. Arrivo che il tempo si � messo a pioggia, pochi minuti per ritirare i bagagli e all'uscita incontro mia cugina Leandra con la nipote Carla, figlia della cugina Pauline. Abbracci e saluti e poi subito in auto per raggiungere la casa di Carla. Una mezzoretta su strade urbane ed extraurbane molto scorrevoli nonostante il traffico intenso e siamo a casa di Carla che � gi� buio. Scaricati i bagagli subito un caff� Lavazza  naturalmente e con caffettiera Moka espresso italiana. Leandra parla l'italiano ma Carla no, ma capisce quasi tutto capisco e mi faccio capire. Resteremo a casa sua per quattro giorni.  Passa appena un'ora ed arriva Daniela la figlia di Francesca con Micael e Leandra i suoi due figli. Lei parla abbastanza bene l'italiano, aveva studiato per sei mesi a Firenze da ragazza, ed era venuta anche a Fossato a trovare mio pap� quando ancora era in vita. Con i bambini parlo in spagnolo, lo studiano a scuola.  Per la cena arriva anche Albert il marito di Daniela, capisce anche lui un p� di italiano e sa dire correttamente: <Buona sera, come stai, l'Italia � un bel paese, cappuccino, grazie. Fa il pilota e in diverse occasioni � stato in Italia e quindi le frasi fatte le ha imparate.

 

 

 

Gioved� arrivano Francesca e Giovanni per festeggiare tutti insieme la festa del Ringraziamento, una ricorrenza molto sentita negli Stati Uniti, cos� ho modo di rivedere dopo 50 anni i miei cugini. Erano venuti a Fossato in occasione del loro giro di nozze ed avevano raggiunto il nostro paese su una MG che avevano spedito dall'America. Ricordo che in quell'occasione, avevo appena dieci anni, mio pap� di prima mattina mi aveva chiesto di stare in guardia davanti all'asilo che lungo la strada, allora dalla fiumara, sarebbero arrivati su una macchina straniera i miei cugini. Allora non era difficile individuare le persone straniere e per di pi� su una macchina straniera! Verso le 11.00 arriva, lasciando dietro una nuvola di polvere, questa macchina sportiva a due posti. Li fermo e con fare da adulto mi presento come il cugino Mimmo e li porto subito a casa dai miei genitori. Questo evento � rimasto nella memoria mia e dei miei due cugini ancora oggi, e mi fa molto piacere. Giovanni parla abbastanza l'italiano e Francesca dice non conoscerlo, ma capisce tutto quanto le dico in italiano. Qualche parola in inglese ogni tanto la butto gi� anch'io, non ci sono problemi. Giovanni mi porta a vedere l'ufficio del pap� di Alberto e gli hangars dei suoi aerei. Egli � stato un asso dell'aviazione americana durante la seconda guerra mondiale ed anche in Corea. Gli chiedo come mai ancora gli negli Stati Uniti non viene adottato il sistema metrico decimale, si mette a ridere e mi dice perch� in Italia ancora la misura delle tubazioni e dei bulloni � espressa in pollici! Rimango meravigliato e incasso l'appunto. La sera siamo quasi sempre tutti assieme o a casa di Carla, o a cena a casa di Leandra. Sabato 19 novembre c'� una partita di football americano nella citt� di Columbus tra la squadra del Missouri e quella dell'Iowa. Poich� il viaggio in macchina pu� durare anche tre ore loro ci andranno con un aereo del pap� di Alberto e lui sar� il copilota, mi chiedono se voglio andare, naturalmente rispondo di s�, anche se di football americano capisco ben poco. Una bella gita iniziata verso le 14.00 e finita alle 19.00 con l'emozione di un volo a bordo di un bimotore a otto posti. In serata siamo da Daniela e la figlia, che studia musica mi fa sentire un brano che suona al pianorte. E' molto brava a scuola, come suo fratello Micael. In una delle visite a casa di Daniela mi capita di vedere verso l'imbrunire dei cervi liberi al pascolo sulla loro propriet�, una natura ancora incontaminata, abitano a circa 15 miglia dalla citt� in uno splendido posto in mezzo al verde e circondati da una foresta di alberi. E la domenica con Jhon, di comune accordo cuciniamo all'italiana, un sugo di rag� con ingredienti calabresi ed abbruzzesi, la sua terra di origine. Visto l'apprezzamento e, sinceramente, anche il sapore nostrano, decide di brevettare la ricetta dandole il nome di "rag� calabruzzo", Calabria ed Abruzzo appunto. le lunghe chiacchierate fatte con la cugina Leandra sono servite a farle ricordare tanti momenti della sua infanzia, vissuti nelle sue viste in Italia, fatte con lo zio Francesco. Ricorda perfettamente l'anno della sua prima venuta. Doveva essere sottoposta ad un intervento agli occhi ed il pap�, lo zio Francesco la port� in Calabria facendola operare da un luminare della chirurgia oculistica del tempo: il Prof. Saverio Vollaro. Per l'occasione requis� e affitt� per un mese l'hotel Miramare di Reggio attrezzato per l'occasione anche di sala operatoria. Episodio riportato dai giornali italiani dell'epoca. Anche questa tappa americana � servita per arricchire le mie conoscenze di cugini e parenti mai visti. Le altre due cugine: Pauline e la figlia Dona e Maria ho avuto modo di vederle in videochiamata da casa di Carla.

 

 

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