Stillittano ripercorre in un libro gli
eventi del passato
Il tempo delle battaglie politiche
Francesco Catanzariti
Antonino Stillittano, dirigente comunista
dal �47, ha dato alle stampe un libro sulla sua attivit� nei
Consessi Elettivi e nel Comitato Regionale di Controllo di Reggio
Calabria negli anni 1960-90. In questi anni, infatti, � stato
eletto, per diversi mandati, consigliere provinciale e comunale a
Reggio Calabria, a Rosarno e nel suo
paese natio, Montebello
Jonico. In queste assemblee � stato
scelto per svolgere il ruolo impegnativo e importante di capogruppo.
Nella scelta ha certamente pesato il carisma
dell�uomo, il passato di combattente partigiano in Albania,
le sue doti e capacit�. Non a caso ha ricoperto
nel Pci prestigiosi e alti
incarichi non solo a livello locale ma anche nazionale. - Il libro,
intitolato �Era l�anno del sole non quieto�, � molto interessante,
oltre
che utile. Con questa pubblicazione contribuisce a irrobustire la
memoria storica della lotta politica e amministrativa di Reggio e
provincia ma d� anche un rendiconto particolareggiato della sua
attivit�, nel rispetto scrupoloso dell�etica e della trasparenza.
Etica e trasparenza, oggi spesso proclamate, ma sovente eluse da
tanti eletti. Stillittano non aspira oggi
ad altre candidature, anche se ancora non ha buttato la spugna e
conserva, con la lucidit� della sua robusta intelligenza, la grinta
e la voglia di combattere la battaglia politica per il trionfo dei
suoi ideali. Il libro, scritto in maniera semplice, � scorrevole.
Non � un assemblaggio alla rinfusa, ma una raccolta di scritti,
stralci, documenti, con un percorso logico e rigoroso e con note
introduttive e di commento, che danno ai lettori
pagine interessanti e belle della nostra storia politica. Si
ha l�impressione, cos� come in maniera originale � ristrutturato il
volume, che Stillittano, indossi i panni
danteschi di Virgilio per farti da guida. E, l�autore, infatti, col
suo modo di scrivere e di argomentare sembra ti conduca con mano nei
luoghi e nei tempi di alcune battaglie politiche e sociali, ti fa visitare e vivere con la mente giorni
di forti passioni, di grandi ideali, ma anche di sacrifici, di
frequenti rinunce, un libro che, nella sua semplicit�, ma
anche intensit� ti trasporta a una atmosfera di nostalgia, al
fascino di un periodo, che non puoi rinnegare essendo alla base
della formazione e educazione politica e culturale
sua e di tante generazioni.
Stillittano non s� limita a raccontarci
�il clima arroventato delle intere nottate dei
Consigli�, ma ci parla anche (o meglio ci svela) momenti di
amarezza di non condivisione
dell�operato dei gruppi
dirigenti della Federazione Comunista. Come quando con franchezza
parta di Taranto un dirigente che, al suo rientro a Reggio, da
Mosca, dove aveva frequentato la scuola dl partito, �prefer�
emigrare a Torino anzich� fare, condizionato, il segretario
provinciale del partito comunista reggino, lasciando spazio ad
alcuni avventurieri politici�. Non parla per togliersi �la pietra
dalla scarpa� (e pietre nelle scarpe siamo in molti ad averne), ma
per tentare di fare verit� e chiarezza e, cosi, creare I presupposti
per facilitare il trionfo degli ideali d� giustizia sociale nei
quali ha sempre creduto e
tuttora crede. Troviamo le sue battaglie, le sue critiche, leggendo
il libro; seguendo gli avvenimenti dei �Consigli� su tutti i
problemi che hanno assillato e assillano la citt�: metano, acqua,
palazzo di Giustizia, Omeca... Non
risparmia, nei suoi interventi, critiche anche
al suo partito e alla stessa amministrazione
Falcomat�. Il
volume ci fornisce una idea della
vastit� dell�impegno di Stillittano.
Auspico, nell�interesse della memoria storica, che
Stillitano continui a darci altre opere.
� un augurio che credo
interpreti il pensiero di tanta gente che ha avuto modo di
conoscere, apprezzare e stimare l�insegnante partigiano, sceso dalle
montagne e dalle colline di Fossato di
Montebello, per approdare a Reggio, la sua, nostra amata
citt� di adozione.




